La Medicina Ayurvedica

 

 

Ayurveda è un termine sanscrito composto da “ayur”, longevità, e “veda”, rivelazione.

Ciò ci riporta alla nascita di questa scienza medica antichissima.
Si narra infatti che un gruppo di Rishi, saggi ispirati, provando compassione per la condizione di malattia che affliggeva l’uomo, decisero di ritirarsi sull’Himalaya e pregare Brahma affinchè rivelasse loro i segreti per una vita in salute.
Brahma dunque mandò presso di loro Indra, il quale comunicò ad uno di essi le sue conoscenze riguardo alla salute e alla longevità.
Da allora, vari testi tramandarono queste conoscenze, i più famosi dei quali sono la Charaka Samhita, la Sushruta Samhita e la Ashtanga Hridaya Samhita.

Venne fatta una divisione di questa scienza unica in varie categorie, ognuna per trattare un aspetto dell’essere vivente.

Possiamo annoverare fra queste:

Kaaya Chikitsa – la medicina interna

Baala Chikitsa – pediatria

Graha Chikitsa/ Bhuta vidya – psicologia indiana (anticamente tradotta come “demonologia”)

Urdhvaanga Chikitsa – cura delle patologie al di sopra delle clavicole

Shalya Chikitsa – chirurgia

Damstra Chikitsa – tossicologia

Rasayana – terapia ringiovanente

Vajikarana – terapia rinvigorente afrodisiaca

Per la mia esperienza clinica l’Ayurveda rappresenta il sistema terapeutico che tratta con maggior profondità e successo l’intossicazione dell’organismo.
Nella loro filosofia è molto ricorrente il termine “Ama” che è il “cibo non digerito”, la tossina che rimane vincolata nei tessuti corporei e che ostruisce i canali, provocando lentamente la malattia.

Vi è un complesso di azioni terapeutiche che disintossica meravigliosamente il corpo, e si chiamano “Pancha karma”, le 5 azioni terapeutiche.
Sono trattamenti che richiedono, in base ai casi, da 1 settimana fino ad un mese e ripuliscono in maniera estremamente profonda il corpo dalle tossine, agendo di riflesso anche sulla salute mentale ed emotiva.
Capita spesso di vedere persone che dopo un bruhan basti,per esempio ( un clistere nutritivo con erbe nutrienti, ghi, oli ) cambiano tono della pelle, umore, la mente svuotata.
Oppure persone che dopo un Virechana ( terapia che libera dalle tossine la zona del tenue e del fegato) perdono ogni traccia di sfoghi cutanei, brufoli, dermatiti.
I Pancha karma non si limitano alle più occidentali pulizie intestinali, che mirano principalmente a ripulire meccanicamente l’apparato intestinale; questo è solo il passo finale di un processo ben strutturato in cui le sostanze tossiche vengono liberate dai tessuti corporei (i dhatu) , vengono trasportate nell’intestino, ed infine da lì espulse.

Una cosa che però dovrebbe essere chiarita è che l’Ayurveda è una scienza appartenente ad una cultura parecchio diversa dalla nostra, con una filosofia diversa, ritmi diversi e anche prodotti ed erbe diverse, per cui lo sforzo che un abile terapeuta è chiamato a fare è quello di traslare i principi che la strutturano ed adattarli al nostro ambiente, al nostro microcosmo, con le nostre erbe, i nostri modelli di pensiero e il nostro rapporto con l’ambiente e la società.
Vi sono diverse cose che un’occidentale farebbe fatica ad accettare, mentre per un indiano sono all’ordine del giorno.
E vi assicuro che una persona che non crede in un’azione terapeutica o che la porta a termine controvoglia  farà fatica a guarire completamente, oppure lo farà in tempi lunghi.

In questo caso il motto è: “Mogli e buoi dei paesi tuoi”
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